HERMES: Heritage, Engage and Relate Merging intangiblE and Scientific data
Il progetto di dottorato è nato a MAPPALab nel corso del progetto ARAM, dipende dal Dottorato Nazionale in Heritage Science che fa riferimento all’Università di Roma La Sapienza ed è finanziato da fondi Europei (PNRR). Si svolge tra l’Università di Pisa e l’Università di Anversa, che collabora con il progetto Tetrarchs.
Il progetto è intitolato “HERMES (Heritage, Engage and Relate Merging intangiblE and Scientific data) – Proposta per un’archeologia pubblica dei dati”. Parte dal presupposto che sia necessario pensare all’archeologia come a un’archeologia pubblica, in cui tutte e tutti siano coinvolti partecipativamente e che questo possa avvenire già a partire dalla creazione e gestione del dato.
Questo vuol dire impegnarsi per produrre dei dati che siano realmente FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable): trovabili, accessibili, interoparbili e riusabili per tutti, non solo per gli addetti del settore. Poter accedere a un dato e poterlo riutilizzare generando qualcosa di nuovo, è condizione essenziale per partecipare ai processi di costruzione e fruizione dell’eredità culturale.
La ricerca si propone di costruire un sistema replicabile, che arriscchisca I dati auemntando il loro grado di accessibilità e riutilizzo, rendendoli interrogabili anche attraverso una serie di categorie “non tradizionali” – come quelle legati alla sfera emotiva e sociale – costruite e verificate in modo partecipativo con un pubblico di non specialisti. Non si tratta di creare nuovi dataset, ma di mettere in comunicazione il dato archeologico materiale, tradizionale, con un dato nuovo, differente.
Per creare questo collegamento si possono utilizzare le funzionalità del Web Semantico: un’estensione del Web “classico” in cui il significato dei dati e le relazioni che intercorrono tra di loro sono esplicitamente trascritti, invece di essere organizzati in tabelle. Ciò rende I dati più facilmente leggibili anche dalle macchine, aprendo a nuove possibilità di analisi; permette inoltre di mettere in relazione dati diversissimi tra loro anche quando la compatibilità è minima. Potenzialmente, questo vuol dire poter cercare il dato archeologico tramite chiavi di ricerca più accessibile ai non specialisti, moltiplicando le vie di accesso al dato.
Per rendere il progetto più operativo, si è individuato un caso studio interno al progetto ARAM: l’Istituto Comprensivo “Martiri di S.Anna di Stazzema” del comune di Stazzema (LU) è stato coinvolto nella costruzione del dato “non tradizionale” che sarà poi utilizzato assieme al dato materiale già raccolto e archiviato.
I docenti sono un pubblico ideale per testare questo progetto: una volta collegati I due dataset si proverà a interrogarli utilizzando concetti legati al dato non tradizionale, vedendo quale dato archeologico a esso è collegato. A esempio, dai dati recuperati in questo modo, si può provare a trarre la traccia di un possibile percorso didattico focalizzato su un tema, da svolgere poi lavorando sui resti archeologici a esso collegati.
Fasi di lavoro principali:
1) raccolta del dato non tradizionale, all’interno delle attività effettuate con il progetto ARAM
2) annotazione dei dati non tradizionali e costruzione di un’ontologia per la loro organizzazione
3) modellazione del dataset archeologico di partenza (pubblicato nel portale MAGOH) sull’ontologia di riferimento (AO-Cat, Cidoc-CRM, Archeo-CRM)
4) pubblicazione dataset e prove di interrogazione
Progetto a cura di:
Chiara Giovannetti
chiaragiovannetti91@gmail.com