Si è conclusa oggi la prima settimana di test sul campo della macchina fotografica compatta iperspettrale portatile, che consente di creare mappe spettrali sulla superficie dei target, per valutare se questo strumento possa avere delle applicazioni interessanti per il lavoro archeologico sul campo. Coordinati da Claudia Sciuto, i laureandi che lavorano con il MAPPALab, hanno sperimentato l’acquisizione e la resa delle immagini su campioni di materiali diversi, da quelli lapidei, ai laterizi, dagli intonaci dipinti ai frammenti ceramici, fino alle sezioni esposte sullo scavo. Attraverso l’elaborazione delle mappe spettrali è possibile ricavare informazioni sulla tessitura e la composizione dei materiali.

La campagna di testing è stata fatta con la macchina Specim iQ con oltre 200 bande spettrali.

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